Come già sottolineato nella prima parte (ma certe cose è sempre bene ribadirle) il 27% del prodotto interno lordo nazionale, quindi almeno 400 miliardi di euro, deriva dal lavoro nero e sommerso (fonte Ocse). L'evasione fiscale si aggira attorno ai 200 miliardi di euro (fonte Secit), e il 98,4% delle imprese con fatturato superiore ai 50milioni di euro (praticamente tutte) evadono il fisco ( fonte Agenzia delle entrate).
lunedì 12 maggio 2008
Radiografia di un Paese malato (capitolo 2)
Come già sottolineato nella prima parte (ma certe cose è sempre bene ribadirle) il 27% del prodotto interno lordo nazionale, quindi almeno 400 miliardi di euro, deriva dal lavoro nero e sommerso (fonte Ocse). L'evasione fiscale si aggira attorno ai 200 miliardi di euro (fonte Secit), e il 98,4% delle imprese con fatturato superiore ai 50milioni di euro (praticamente tutte) evadono il fisco ( fonte Agenzia delle entrate).
domenica 4 maggio 2008
L'Italia che c'è. Radiografia di un Paese malato
“In Italia gli stipendi, gli investimenti dall’estero e la crescita sono tra i più bassi d’Europa. Le pensioni, il debito pubblico e il costo dell’amministrazione pubblica sono invece tra i più alti. Gli ultimi dati fanno riferimento a una nazione più vecchia e più povera. Il 70% degli italiani tra i 20 e i 30 anni vive a casa dei genitori, condannato a una adolescenza sempre più lunga e poco produttiva. Molti dei più brillanti, come i più poveri un secolo fa, lasciano l’Italia. La burocrazia e regole poco chiare hanno portato gli investimenti USA in Italia a soli 16,9 miliardi di dollari nel 2004 mentre in Spagna erano 49,3 miliardi. In Danimarca il 64% delle persone ha fiducia nel Parlamento, in Italia il 36%. Le statistiche indicano che l’11% delle famiglie italiane vive sotto il livello di povertà e che il 15% ha difficoltà ad arrivare a fine mese con il proprio stipendio”.
Dal “Times” del Dicembre 2007:
“Il passato è la gloria dell’Italia, ma anche la sua prigione, con la politica e gli affari dominati dalla gerontocrazia, con i giovani politici e imprenditori tenuti ai margini. Mentre Zapatero ha 47 anni e Sarkozy 52, Prodi ne ha 68 e Berlusconi 71. Il best seller “
Così è come ci vedono da lontano.
Ora diamo un'ulteriore occhiata, più da vicino.
Oggi in Italia i servizi di pubblica utilità sono i più costosi d’Europa: dai farmaci alla corrente elettrica (23 euro a chilowattora contro i 15 euro dell’Europa a 27); dai mutui ai conti corrente ( 182 euro l'anno contro i 65 euro della Germania, i 30 della Finlandia, i 20 della Gran Bretagna e perfino i 10 euro l’anno dell’Olanda); dal riscaldamento ( due volte il prezzo di Belgio, Gran Bretagna, Germania e Francia) a mezzi di trasporto come i taxi (+65% rispetto alla media europea).
| 96 | 97 | 98 | 99 | 00 | 01 | 02 | 03 | 04 | 05 | 06 | 07 |
EU 25 | 1,8 | 2,7 | 3,0 | 3,0 | 3,9 | 1,9 | 1,2 | 1,2 | 2,4 | 1,6 | 2,1(f) | 2,4(f) |
EU 15 | 1,6 | 2,6 | 2,9 | 3,0 | 3,9 | 1,9 | 1,1 | 1,0 | 2,3 | 1,4 | 2,0(f) | 2,2(f) |
Italia | 0,7 | 1,9 | 1,4 | 1,9 | 3,6 | 1,8 | 0,3 | 0,0 | 1,1 | 0,0 | 1,5(f) | 1,4(f) |
Tra i primi posti lo siamo anche in materia di tasse. Con circa il 43% di pressione fiscale (praticamente la metà dei nostri guadagni va allo Stato), l'Italia dovrebbe essere un sorta di Paradiso in terra, dove lo Stato sociale, disponendo di così tanti incassi, potrebbe accompagnare e assistere il suo cittadino dalla culla alla bara, non facendogli mancare mai nulla, e fornendo ogni aiuto in grande abbondanza.
A dimostrare invece che le cose non stanno esattamente così, è il giornalista Marco Travaglio, riportando dati e cifre in una lettera inviata al cardinale Camillo Ruini, e andata in onda nel programma “Annozero” di Michele Santoto su Rai due, il 10 maggio 2007.
Scrive Marco Travaglio:
“Eminenza reverendissima cardinale Camillo Ruini,
(…) l’Italia investe nella spesa sociale il 26,4% del Pil, 5 punti in meno che nel resto d’Europa a 15. Se oi andiamo a vedere quanti fondi vanno alle famiglie e all’infanzia (…) scopriamo altri dati interessanti. L’Italia è penultima in Europa col 3,8% della spesa sociale alle famiglie, contro il 7,7% dell’Europa, il 10,2% della Germania, il 14,3% dell’Irlanda. Noi diamo alla famiglia l’1,1% del Pil: meno della metà della media europea (2,4). Sarà un caso, ma noi siamo in coda in Europa per tasso di natalità:
Ma c’è un altro fondo scritto sempre da Marco Travaglio e indirizzato questa volta al presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, che in pochissime righe riassume cosa è oggi il mondo del lavoro in Italia ( se ne sconsiglia la lettura ai più impressionabili, cardiopatici e donne incinte).
Scrive Marco Travaglio:
“Gentile Luca Cordero di Montezemolo,
(…) In Italia un operaio guadagna in media, al lordo, 21 mila euro, contro i 29 mila della Francia, i 32 della Svezia, i 35 del Belgio, i 37 dell’Olanda, i 39,7 della Gran Bretagna, i 41 della Germania, i 42 della Danimarca. (…) Tra il 2000 e il 2005, secondo l’Eurispes, in Europa gli stipendi sono aumentati del 20%, in Italia del 13,7. Da noi gli stipendi dei lavoratori aumentano ogni anno del 2,7%, mentre quelli dei manager del 17%, otto volte l’inflazione.